Gli alberi: prendiamoci cura della loro salute per evitarne malattie, abbattimento e prevenire tragedie…

29.06.2022

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La collaborazione con la Scuola Agraria del Parco di Monza e il patrocinio della Regione Lombardia con la Formazione Continua, ha permesso a Kepos di partecipare ad un corso di valutazione di stabilità delle alberature per approfondire la conoscenza della salute delle alberature, i sintomi ed eventuali segnali di pericolo o a riconoscere e ricercare tutti quei segnali che la pianta utilizza per difendersi dai parassiti, funghi e dall'uomo. 

Soprattutto in ambito urbano le piante sono eroiche nell'adattarsi ad un ambiente che, nella maggior parte dei casi, non è stato pensato per loro; gli vengono tranciate le radici per posare le fibre ottiche, capitozzate ogni dieci anni perché i rami invadono il nostro spazio, messe a dimora in piccoli spazi circondati da asfalto e cemento, fino a cadere perché non hanno radici.

Kepos possiede ora le competenze per riconoscere i principali funghi responsabili della formazione di carie interne che minano pesantemente la stabilità delle alberature senza che dall'esterno nessuno possa accorgersi del problema. Pochi sanno ad esempio che l'armillaria ( fungo Chiodino ) eccellete fungo in cucina è un pericoloso killer agente di marciume radicale, la pianta ad una prima impressione sembra in piena salute, grazie alle radici assorbenti perfettamente funzionati ma quelle più grandi e di sostegno no; la pianta cade facendo danni a cose e persone. Riprendendo il bizzarro titolo di un giornale “Ennesima pianta Killer cade sui passanti" Kepos vuole lanciare un messaggio di attenzione a tutti coloro che possiedono o vivono vicino ad arbusti imponenti: non è colpa delle piante se cadono, loro fanno del loro meglio per vivere nel nostro habitat, è l’uomo che deve prendersi cura di loro.


Il parere degli esperti Kepos


Quali sono i segnali conducono ad un problema di stabilità?

( Emanuel ) Il primo segnale da osservare con attenzione è la presenza sulla corteccia e nella maggior parte dei casi sul colletto, la presenza di funghi a mensola o colorazioni diverse del tronco. Il colletto ( punto dove finiscono le radici e inizia il fusto ) è la parte più soggetta a queste problematiche, specialmente se viene erroneamente interrato. Altri segnali possono essere un rigonfiamento anomalo del tronco, la pianta sta producendo legno molto più verlocemente per contrastare la carie interna, in questo caso battendo con un martello in resina sentiremmo un suono sordo, perché all'interno ci può essere una cavita o un legno spugnoso non più abile a sostenere il peso della chioma. Le esudazioni di linfa lungo il fusto o alla base ci devono mettere in allarme, l'essenza sta cercando di risolvere un problema, sta a noi capire di quale entità.

Quindi quando notiamo una di queste problematiche la pianta è da abbattere?

( Luca) Assolutamente no! Bisona capire l'entità del problema con un agronomo arboricoltore, il compito mio e di Emanuel è di riconoscere il possibile problema, l'agronomo valutatore, con la sua maggiore esperienza e con strumentazione specifica ( tomografo e dendrodensimetro ) riesce a misurare la quantità di legno residuo integro e quindi la pericolosità della pianta. Esiste una scala di pericolosità divisa in classi di propensione al cedimento : Classe A = trascurabile / Classe B = Bassa / Classe C = Moderata / Classe D = Estrema ( abbattimento ). Da questo corso in poi non guarderemo più le piante come prima, adesso entrando in un giardino che manuteniamo o nuovo giardino acquisito faremo sempre la nostra piccola indagine di valutazione del colletto e sentire la risonanza del fusto con il martello di resina.

Perché le piante si ammalano di questi funghi?

( Emanuel ) Principalmente perché qualcuno ha aperto la porta al fungo, lesionando la corteccia, un ramo spezzato da un temporale, un giardiniere che pota troppo energicamente facendo tagli troppo grandi, il decespugliatore vicino al tronco che lesiona, l'automobile che urta il tronco, l'impianto d'irrigazione del prato che bagnando ripetutamente il tronco aprendo la porta ai funghi. Le piante in vigoria mettono in moto meccanismi di difesa interna, isolando il fungo il più possibile rallentandone il processo di degradazione, accumulano Tannini nelle barriere più vicine all'agente patogeno, chiudono le trachee e tracheidi perché non venga veicolato da altre parti. Purtroppo noi esseri umani sottovalutiamo l'organizzazione e la resilienza delle piante, se pensate che a Hiroshima il 6 agosto del 1945 gli americani sganciarono la bomba atomica, uccidendo all'istante 100.000 persone e radendo al suolo la città. Sei alberi di Ginkgo biloba sono sopravvissuti anche se solo ad un chilometro dall'esplosione, seccarono subito totalmente, ma dopo un anno dalle radici germogliarono nuovi fusti ancora oggi vivi e senza nessuna malformazione genetica, grazie alla compartimentazione.

Quando una pianta cade è un caso eccezionale, quindi basta una buona assicurazione RCA?

( Luca ) Quando cade una pianta innanzitutto il responsabile è il proprietario che sia il privato, l'amministratore del condominio o l'ufficio tecnico del comune, nella maggior parte dei casi se crea solo piccoli danni le assicurazioni tendono a risarcire per non perdere il cliente ma se ci sono grossi danni o il morto le cose cambiano. Ultimante le compagnie assicurative incaricano un perito agronomo valutatore, che con un sopralluogo definisce, su richiesta del giudice, se si poteva prevedere. Il proprietario o amministratore è responsabile di un'alberatura nella sua proprietà, se poi è alta venti metri e pesa dai 40 ai 60 quintali deve essere controllata al pari di strutture in cemento armato. Quindi il mio consiglio spassionato è quello di contattarci in caso di dubbi e noi verremo gratuitamente a fare una prima indagine visiva, se riterremo ci voglia l'indagine dell'agronomo vi metteremo in contatto per la sicurezza di tutti.

Possiamo avere qualche strumento per capire se abbiamo un problema?

( Emanuel) in questo articolo troverete in Link che vi porterà ad una articolo pubblicato su Acer nel 2004 e scritto da Daniele Pecollo con delle utilissime schede tecniche per riconoscere tutti i Killer ( funghi ) più pericolosi che attaccano le alberature, con questo strumento farete voi la prima indagine visiva.